Le erbe aromatiche: seconda parte

aromatica_pimpinella fiore

Come vi dicevo le erbe aromatiche si coltivano negli orti dedicando loro un angolo soleggiato e un terreno ben drenato, ma si coltivano bene anche  in vaso.

Anticamente erano conosciute per le loro proprietà terapeutiche mentre il loro impiego dipendeva da tradizioni che variavano da zona a zona.

Nel corso del IX secolo, Carlo Magno operò una grande Riforma e all’interno del Capitulare de Villis furono elencati una serie di obblighi e doveri per disciplinare l’agricoltura, l’ allevamento degli animali, la tutela dell’ambiente rurale e le strutture architettoniche rurali.

In particolare l’articolo 70 cita:  ” Vogliamo che nell’orto sia coltivata ogni possibile pianta: il giglio, le rose, la trigonella, la balsarnita, la salvia, la ruta, l’abrotano, i cetrioli, i meloni, le zucche, il fagiolo, il cumino, il rosmarino, il careium, il cece, la scilla, il gladiolo, l’artemisia, l’anice, le coloquentidi, l’indivia, la visnaga, l’antrisco, la lattuga, la nigella, la rughetta, il nasturzio, la bardana, la pulicaria, lo snúmio, il prezzemolo, il sedano, il levistico, il ginepro, l’aneto, il finocchio, la cicoria, il dittamo, la senape, la satureja, il sisimbrio, la menta, il mentastro, il tanaceto, l’erba gattaia, l’eritrea, il papavero, la bieta, la vulvagine, l’altea, la malva, la carota, la pastinaca, il bietolone, gli amaranti, il cavolo-rapa, i cavoli, le cipolle, l’erba cipollina, i porri, il rafano, lo scalogno, l’aglio, la robbia, i cardi, le fave, i piselli, il coriandolo, il cerfoglio, l’euforbia, la selarcia. E l’ortolano faccia crescere sul tetto della sua abitazione la barba di Giove. Quanto agli alberi, vogliamo ci siano frutteti di vario genere: meli cotogni, noccioli, mandorli, gelsi, lauri, pini, fichi, noci, ciliegi di vari tipi. Nomi di mela: gozmaringa, geroldinga, crevedella, spiranca, dolci, acri, tutte quelle di lunga durata e quelle da consumare subito e le primaticce. Tre o quattro tipi di pere a lunga durata, quelle dolci, quelle da cuocere, le tardive”.

Se oggi seguissimo ancora questa Riforma molte specie di frutta o di erbe sarebbero ancora a disposizione invece che rarità da collezionisti 😉

Tutto ciò comportò una sorta di rivoluzione del territorio oltre che una grande divulgazione di informazioni e notizie che fino ad allora erano state appannaggio quasi esclusivo dei monaci.

Tornando ai giorni nostri va detto che le aromatiche sono ricche di oli essenziali e che hanno grandi virtù terapeutiche; vengono per esempio utilizzati nell’aromaterapia e nella fitoterapia.

Le erbe annuali o biennali come basilico, borragine (che io amo tantissimo), calendula, cerfoglio, prezzemolo, crescono bene anche da seme, avendo cura di seminarle tra marzo e maggio direttamente nel terreno o in un piccolo semenzaio. Prendete magari una terra per piante aromatiche; basta un substrato povero ma ben drenato.

Le erbe perenni come lavanda, salvia, rosmarino, vengono bene per talea: si pratica ad inizio autunno quando i getti non sono ancora troppo legnosi, dai rametti laterali, effettuando un taglio netto poco sotto un nodo fogliare oppure in primavera o inizio estate sui getti freschi.

La talea deve essere lunga circa 5-10 cm per le piante non troppo legnose e 10-15 cm per gli arbusti. Dopo aver tolto le ultime foglie inserite le talee in un vasetto con terriccio leggero per aromatiche (si trova in vendita nei garden) e ben drenato (mi raccomando, ricordate che non sopportano i ristagni idrici) , oppure, in questa fase per gli arbusti tipo rosmarino, può andare bene anche la sistemnazione in  in acqua, finché produce le radici. Tenete le talee in un luogo fresco e quando si saranno sviluppate le radici mettete a dimora le vostre nuove piantine nel luogo che avete individuato per loro. Ricordate che se è un contenitore che sia idoneo per ciò che state piantando.

Erbe tipo cipollina, melissa, camomilla romana, si moltiplicano bene per divisione dei cespi, cioè dividendo le radici e ripiantandole.

Importante è potare le aromatiche a inizio primavera per favorire la crescita, avendo cura di lasciare i nuovi getti; eliminate i fiori appassiti in modo da non lasciarli andare a seme, ricordate che i fiori tolgono energia alla pianta. Magari ad inizio primavera dategli un pò di cornunghia: concime organico a rilascio lento, previene la formazione di funghi e muffe nel terreno.

Durante il periodo invernale possiamo ricoverare le piante dentro ad una piccola serra ricordandoci, però, di non far mancare loro l’acqua che sarà meno abbondante che nella stagione estiva.

Per la raccolta fatelo preferibilmente la mattina presto, non dopo che è piovuto e dopo l’evaporazione della rugiada, quando comunque la pianta è al massimo della maturazione in modo da avere un’alta concentrazione di elementi attivi. Molte erbe si raccolgono ad inizio estate (menta, prezzemolo, basilico, calendula) altre invece a tarda estate (maggiorana, achillea malva timo).

I fiori da essiccare si devono recidere nel momento di massimo vigore della pianta e vanno adagiati in un vassoio ricoperto di carta, riposti in luogo riparato e ventilato, ad una temperatura tra i 20 e i 32 gradi, meglio al buio, ricordandosi di girarli ogni 2/3 giorni.

Buon orto a tutti!